Nextgenradio: i radiofarmaci in neurologia e neuro-oncologia fra certezze e sfide future

Una Focus session molto interessante e ricca di dialogo si è tenuta presso il congresso nazionale dei Farmacisti Ospedalieri a Napoli, che ha visto come protagonisti Farmacisti Ospedalieri, Neurologi, Neurochirurghi, Medici nucleari e le autorità. Ciò che lega queste diverse figure professionali è il radiofarmaco come strumento di diagnosi e di cura per patologie neurologiche e onco-neurologiche. Il radiofarmaco è la chiave per la cura e molto spesso può guidare la terapia.  Grazie all’introduzione di nuovi radio farmaci stiamo assistendo ad una rivoluzione del decorso di alcuni tumori cerebrali e malattie neurodegenerative, in particolare questi traccianti stanno determinando una diagnosi più precisa, dando l’opportunità a determinati pazienti di sottoporsi prima a resezioni chirurgiche di tumori neurogici e, di conseguenza la sopravvivenza. Nell’ambito delle patologie neurodegenerative, grazie allo sviluppo di radiofarmaci il cui target è la B-amiloide e di farmaci curativi diretti contro la B-amiloide si sta assistendo non solo all’opportunità di selezionare i pazienti candidabili alla terapia, ma di capire se il trattamento sta avendo un effetto curativo sulla malattia. Il tutto si ripercuote su un grosso passo avanti verso la  sostenibilità economica del SSN, dato dalla  possibilità di interrompere il trattamento nei pazienti in cui tale trattamento ha avuto un effetto curativo e di conseguenza impiegare le  risorse per chi ne ha più bisogno. È stata messa in luce inoltre l’importante problematica relativa alla classe di rimborsabilità di questi radiofarmaci, che spesso si ritrovano classificati in fascia C. Ciò si ripercuote su una grossa responsabilità da parte degli operatori sanitari di negoziare il prezzo di questi farmaci.

Maria Sole Giurin

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